Società capitalista e insonnia: quando lo stile di vita frenetico incide sulla qualità del sonno

Nelle società capitaliste la qualità del sonno di molte persone è andata progressivamente peggiorando. L’insonnia, non a caso, è un disturbo estremamente comune: secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) negli Stati Uniti, circa un terzo degli adulti riferisce di avere problemi di insonnia occasionalmente, mentre il 10-15% soffre di […]

Nelle società capitaliste la qualità del sonno di molte persone è andata progressivamente peggiorando. L’insonnia, non a caso, è un disturbo estremamente comune: secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) negli Stati Uniti, circa un terzo degli adulti riferisce di avere problemi di insonnia occasionalmente, mentre il 10-15% soffre di insonnia cronica. Ciò è principalmente dovuto a diversi fattori correlati al contesto economico, sociale e culturale, che mette costantemente alla prova le nostre dotazioni biologiche di sapiens. In questo articolo andremo a capire in che modo lo stile di vita contemporaneo, nelle società capitaliste, può compromettere il naturale equilibrio del ritmo circadiano.

Indice

Quali sono le abitudini sbagliate che vanno ad incidere sulla qualità del sonno?

Cosa possiamo fare per tutelarci?

Quali sono le abitudini sbagliate che vanno ad incidere sulla qualità del sonno?

società capitaliste

Ecco alcuni dei modi in cui il capitalismo e uno stile di vita frenetico possono incidere sulla qualità del sonno:

  1. Stress e pressioni lavorative: le società capitaliste sono spesso caratterizzate da un’elevata competitività e pressione sul lavoro. Le persone possono essere costrette a lavorare lunghe ore, affrontare scadenze stringenti e subire stress costante, il ché può rendere difficile rilassarsi e addormentarsi.
  2. Tecnologia e connettività 24/7: in società altamente tecnologiche come quelle che stiamo vivendo, siamo costantemente connessi e disponibili. L’uso eccessivo di dispositivi elettronici come smartphone, computer e tablet prima di coricarsi o durante l’addormentamento può disturbare il ritmo circadiano e influire negativamente sulla qualità del sonno (ne abbiamo parlato in dettaglio nell’articolo Il furto dell’attenzione e del tempo nell’epoca della sorveglianza).
  3. Ritmi di vita irregolari: uno stile di vita frenetico può portare a programmi caotici e cambiamenti costanti negli orari di sonno, soprattutto per coloro che lavorano turni o ore flessibili. Questo può causare una mancanza di regolarità nel sonno, il che può essere dannoso e compromettere il regolare riposo notturno.
  4. Mancanza di tempo per il relax: nelle società capitaliste le persone dedicano mediamente poco tempo al riposo e al relax. Questo in genere accade perché manca il tempo (realmente) libero, in quanto anche le attività ricreative sono perlopiù organizzate e asservite alle logiche del consumismo. La mente fatica a trovare spazi liberi, non omologati, non costantemente intrisi di manipolazioni e messaggi più o meno evidenti. Tali sollecitazioni intaccano il sistema nervoso e la capacità di distendersi.
  5. Inquinamento luminoso e acustico: le grandi città e le aree industrializzate nelle società capitaliste, sono spesso afflitte da inquinamento. Mentre nel caso dei rumori risulta piuttosto evidente a chiunque che ciò possa comportare difficoltà di riposo, nel caso dell’inquinamento luminoso ciò che accade è che si vengono a creare dei condizionamenti alla regolare produzione della melatonina da parte della ghiandola pineale. La melatonina è l’ormone che ci permette di addormentarci, e che nei secoli si è sviluppato grazie alla luce naturale e all’alternarsi sulle 24h tra luce e buio.

Cosa possiamo fare per tutelarci?

Occorre innanzitutto riprendersi il tempo derubato.

Certo, non è facile tirare il freno e fermarsi a pensare. Non lo è, soprattutto se il nostro “girare su una sorta di ruota di criceto”, ci lascia poco spazio di manovra per compiere scelte differenti.

C’è chi porta un carico di preoccupazioni molto grosso sulle spalle, come per esempio la responsabilità di mantenere una famiglia, portare avanti un’azienda, o affrontare quotidianamente un lavoro pesante e difficile.

Tuttavia, il punto è che il sonno è troppo importante. Parliamo di uno di quei limiti evolutivi propri della nostra specie di sapiens, che sono alla base nostro benessere e della nostra salute psicologica (ne abbiamo parlato in maniera dettagliata nell’articolo Quante ore di sonno necessita la mente di un sapiens?).

La prima cosa da fare è quella di passare al vaglio la propria vita e interrogarsi sulle proprie abitudini:

  • Qual è il mio ritmo quotidiano?
  • Come impegno il mio tempo?
  • Uso o abuso di sostanze che compromettono la mia capacità di addormentarmi?
  • Passo troppo tempo davanti allo smartphone o al televisore?
  • Ho particolari motivi di ansia o di angoscia che mi inseguono fino al letto?

Il secondo passo consiste nel cercare di cambiare e modificare quegli aspetti del nostro stile di vita dove possiamo e riusciamo a intervenire.

Per approfondire questo argomento in dettaglio, ti consigliamo di leggere anche il nostro articolo “Cosa fare se si soffre di insonnia? Quali sono i consigli per dormire meglio?“, dove diano spunti e suggerimenti concreti per intervenire sull’insonnia.

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